Abbandono di persona incapace: assoluzione piena.
Assolto l’imputato con la difesa dell’Avvocato Giovanna Coppola: nessuna prova di abbandono di madre incapace a Giugliano
L’abbandono di una persona incapace è un reato previsto dal codice penale italiano. La legge punisce chiunque abbandoni una persona che non è in grado di provvedere a se stessa a causa di infermità mentale o fisica. Il reato è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni.
Nel caso specifico dell’imputato P.M. di Giugliano, la difesa sostenuta dall’avvocato Giovanna Coppola, ha sostenuto che non ci fosse alcuna prova che la madre fosse incapace di provvedere a se stessa al momento del presunto abbandono. Inoltre, la persona offesa era andata dai carabinieri a sporgere querela e era tornata nella sua abitazione, il che ha ulteriormente indebolito l’accusa di abbandono.
Il giudice, accogliendo la tesi difensiva, ha quindi assolto l’imputato con formula piena, cioè senza alcuna condizione o riserva.
In generale, per configurare il reato di abbandono di persona incapace, è necessario che sussistano alcuni requisiti. In primo luogo, deve essere accertato che la persona abbandonata sia effettivamente incapace di provvedere a se stessa a causa di infermità mentale o fisica. In secondo luogo, deve essere accertato che la persona che ha commesso il reato abbia effettivamente abbandonato la persona incapace, cioè che abbia interrotto ogni forma di assistenza o cura nei suoi confronti.
Inoltre, è importante notare che per configurare il reato di abbandono di persona incapace, non è sufficiente che la persona sia anziana o debole, ma è necessario che la stessa sia realmente incapace di provvedere a se stessa.
L’assoluzione dell’imputato P.M. di Giugliano con formula piena, indica che non sono state trovate prove sufficienti per configurare il reato di abbandono di persona incapace, per cui non essendoci elementi per l’accusa il giudice ha assolto l’imputato.
fonte: https://www.retesei.com/abbandono-di-persona-incapace-assoluzione-piena/